Spesso chi assiste ad un attacco di panico di un amico o un parente non sa cosa fare per aiutare e tranquillizzare la persona che è in ansia, a volte si fa addirittura coinvolgere dall’angoscia aumentando quella del diretto interessato e non sapendo egli stesso che pesci pigliare.
Come riconoscere gli attacchi di panico: sintomi e manifestazione
I sintomi dell’attacco di panico possono sembrare sintomi di malattie fisiche e, se una persona non li ha mai avuti, può sentirsi impotente e insicuro sul da farsi. Spesso si dicono frasi o si attuano comportamenti che alimentano l’ansia e il disagio della persona in panico.
Ma vediamo innanzitutto come individuare un attacco di panico. La persona che sta male inizierà a non ascoltarci più, la vedremo distratta e concentrata su sé stessa, se in un luogo chiuso inizierà a guardarsi intorno per individuare le uscite, se in una stanza vorrà aprire la finestra e prendere una boccata d’aria, se in spazi aperti cercherà di non stare in mezzo alla gente ma camminare dove c’è una via d’uscita immediata. La persona in panico può iniziare a dire che “non si sente bene”, può lamentare mancanza di respiro, sensazione di soffocamento, battito cardiaco veloce, sensazione di svenimento e tanti altri sintomi che possono lasciare i testimoni di questa situazione un po’ perplessi dubbiosi sul da farsi.
Attacchi di panico: come essere d’aiuto
Le seguenti informazioni possono tranquillizzare sia chi vuole aiutare sia chi ha gli attacchi di panico.
1. L’attacco di panico FINISCE SEMPRE e di solito in 30 min. Il tempo necessario per far scendere naturalmente la curva dell’ansia.
2. NON SI MUORE di attacco di panico né crea danni al fisico
3. SCAPPANDO AUMENTA LA PAURA la volta successiva.
4. AFFRONTARE LA SITUAZIONE DIMINUISCE LA PAURA nel medio-lungo periodo. Quindi conviene concordare di fare piccoli passi verso la situazione temuta finché l’ansia scende anche di poco.
Di seguito invece i comportamenti da evitare se si vuole aiutare qualcuno che ha l’ansia:
1. Parlare delle proprie ansie o di quella volta in cui anche noi siamo stati male (sembra strano ma tanti lo fanno non capendo quanto l’ansia dell’altra persona possa aumentare)
2. Non dire “stai calmo” perché anche questo potrebbe far agitare di più la persona che ovviamente non riesce a calmarsi
3. Non dare psicofarmaci soprattutto se non sono stati consigliati da un medico. Concordare con la persona che ha l’ansia di iniziare un percorso psicoterapeutico in modo da non bloccare solo i sintomi, ma per curare la patologia
4. Non forzare a fare qualcosa che l’altra persona non vuole
Ecco in conclusione cosa bisogna fare se si deve aiutare qualcuno in preda ad un attacco di panico:
1. Essere consapevoli che non sta succedendo nulla. La persona non soffre e non può stare male fisicamente. Trasferire questa calma e sicurezza all’altra persona
2. Stare vicino alla persona sorridendo e infondendo calma
3. Dirle “non succede nulla, presto passa”
4. Distrarre la persona facendo focalizzare l’attenzione su qualcosa di esterno